Sabato mattina i 23 candidati hanno ricevuto l'ordinazione presbiterale; ieri hanno presieduto la loro prima S. Messa nella comunità di origine, dove hanno ricevuto la fede e hanno intuito per la prima volta il disegno grande di Dio sulla loro vita.

Questo l’invito rivolto sabato dall’Arcivescovo durante l’omelia: «Voi siete i servi dell’inquietudine. Siete incaricati di quella parola, di quella presenza, di quell’inquietudine che visita il figlio lontano, il figlio fallito, il figlio desolato, il figlio perso nella sua vita dissoluta per suscitare in lui la nostalgia di casa. Voi siete mandati per quell’invito a rientrare in se stessi che oggi sembra proibito e impraticabile; per quell’invito che convince alla conversione perché libera dalla disperazione e ricorda che c’è un Padre che aspetta».

Nelle maestose colonne della nostra Chiesa cattedrale abbiamo sentito i cori cantare “Tu es sacerdos in æternum”, tu sei sacerdote per sempre. Oggi la nostra lode e la nostra preghiera sale a Dio per il grande dono che la nostra arcidiocesi ha ricevuto, quello di nuovi operai nella vigna del Signore.