La comunità del Quadriennio, su iniziativa del Gruppo Ecumenico (G.ECUM) ha visitato oggi la comunità Copta Ortodossa del Monastero Anba Shenuda di Lacchiarella, conoscendo meglio questa comunità ecclesiale sorella. La visita alla Comunità, già entrata nel tempo penitenziale quaresimale che conduce alla S. Pasqua, è stata guidata da Padre Shenuda, sacerdote della comunità di Cinisello Balsamo e referente della Diocesi Copta per il dialogo religioso con le Chiese sorelle.

Riproponiamo la presentazione (a cura della comunitá del Biennio e di don Lorenzo Maggioni) circa la Chiesa Copta.

La Chiesa copta

I Copti hanno sviluppato una loro civiltà autonoma fortemente orientata in senso religioso. Il passaggio dalla religione tradizionale a quella cristiana avvenne sotto la dominazione romana, in un contesto culturale e amministrativo di lingua greca.
La Chiesa copta è la principale Chiesa cristiana d’Egitto, teologicamente caratterizzata dalla confessione miafisita, che la distingue dal cattolicesimo e dalla confessione cosiddetta ortodossa, ma la unisce alla Chiesa siro-giacobita.
Trae origine dallo scisma dei monofisiti dopo il Concilio di Calcedonia (451) e da essa sono derivate la Chiesa di Nubia, ora scomparsa, e la Chiesa di Etiopia, rimasta priva di un proprio Patriarca fino al 1959.
Conta circa 10 milioni di fedeli, residenti soprattutto in Alto Egitto, ma anche nel Sudan, in Palestina, a Gerusalemme e in altri paesi del Vicino Oriente. La gerarchia ecclesiastica è formata dal patriarca (titolo ufficiale: papa di Alessandria e patriarca del seggio di s. Marco), residente al Cairo, da una sessantina di metropoliti e vescovi membri del Santo Sinodo, da altri vescovi con incarichi speciali o residenti fuori d’Egitto; conta circa 1500 sacerdoti sposati e alcune centinaia di monaci, tenuti al celibato. È membro del Consiglio ecumenico delle Chiese e di altri organismi ecumenici, ha inviato osservatori al Concilio Vaticano II e avviato un dialogo dottrinale con la Chiesa cattolica (nel 1973 il suo patriarca Shenouda III ha reso visita ufficiale a Paolo VI).

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