Rientrati da Roma i candidati 2017 testimoni di un’esperienza unica ad un mese dalla visita di Papa Francesco a Milano – Reportage su Fiaccola di marzo!

Nulla. Proprio nulla. È quanto potrete mai trovare sull’evento centrale e più significativo del pellegrinaggio a Roma che noi dieci diaconi candidati al sacerdozio abbiamo vissuto dal 20 al 24 febbraio. Non ci sono foto, né registrazioni. Nulla, appunto. Questo perché alcuni momenti della vita non hanno bisogno di queste cose, ma solo di essere vissuti in pienezza. E quando questo accade, non serve nulla per documentarli perché rimangono scolpiti indelebilmente nel cuore e nella mente. A questo genere di eventi appartiene senza dubbio l’incontro esclusivo con il Santo Padre Francesco. Un’ora intensa di scambio e confronto con il vicario di Cristo, che ci ha donato parte del suo preziosissimo tempo per ascoltare le nostre attese e fatiche. Come si fa a dimenticare un evento di grazia come questo? E come si fa a “rovinarlo” facendo foto o stando attenti che il registratore funzioni. Solo l’ascolto attento delle sue parole e della sua testimonianza di vita era l’unica cosa possibile e necessaria.
Ma torniamo indietro di un giorno, ripercorrendo dall’inizio le tappe di una settimana che ci ha visto vivere fraternamente e pregare sui luoghi principi della cristianità. Accompagnati dal rettore mons. Michele Di Tolve e dal nostro padre spirituale don Angelo Cazzaniga, siamo giunti a Roma nella tarda mattinata di lunedì, spostandoci subito in Vaticano alla Casa Santa Marta, luogo nel quale abbiamo alloggiato (e dove – come è noto – abita il Papa). Per questa prima giornata abbiamo avuto una guida d’eccezione, il nostro antico docente di Storia della Chiesa mons. Ennio Apeciti, ora rettore del Pontificio Seminario Lombardo, che ci ha condotto nei meandri delle basiliche di San Giovanni in Laterano e di Santa Croce in Gerusalemme e della Scala Santa con annesso Sancta Sanctorum. Sazi dei suoi ricchi e interessanti aneddoti, don Ennio ci ha ospitato al Seminario Lombardo dove abbiamo condiviso la celebrazione eucaristica, da lui presieduta, con i preti studenti ivi residenti, con susseguente cena e scambio fraterno.
La giornata di martedì si è aperta con la Messa celebrata nelle grotte vaticane dal cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione del Clero, seguita dalla visita alla Necropoli vaticana culminata con la professione di fede sulle ossa di san Pietro: un momento di intensa emozione e profonda preghiera. Chi l’avrebbe detto che poche ore più tardi il successore di Pietro stesso ci concedesse di incontrarlo! Come anticipato, nel pomeriggio papa Francesco ha risposto ad alcune nostre domande sulla vita pastorale e sul ministero da noi appena iniziato, invitandoci a vincere l’indifferenza dei giovani con ascolto, testimonianza e movimento. Ci ha ricordato di tenere Gesù come riferimento centrale di ogni azione pastorale, anche laddove ci scontrassimo con critiche, delusioni e ragazzi “difficili”, e di vincere le tentazioni insidiose di mondanità e clericalismo. Infine, si è soffermato parecchio sullo stile da tenere nella confessione e sul suo rapporto con Maria. Positivamente scossi da questo incontro e dalla disarmante semplicità e concretezza delle sue parole, nella serata abbiamo cenato con i preti originari della nostra diocesi destinati a Roma per studio o incarichi pastorali, compresi due cardinali.
Uno di loro, il cardinal Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e già docente di Sacra Scrittura nel nostro seminario, ha presieduto la celebrazione eucaristica di mercoledì mattina che ci ha visti convenire nella Cappella del Coro dei Canonici della basilica vaticana. Come da tradizione, abbiamo partecipato all’udienza generale di papa Bergoglio in piazza San Pietro, la cui catechesi è stata dedicata alla cura del creato. Nel pomeriggio ci siamo addentrati nelle sale del Palazzo Apostolico: le sale delle udienze papali, la Cappella Sistina, la Cappella Paolina, la Sacrestia papale con il suo inestimabile tesoro, e, soprattutto, la Cappella Redemptoris Mater mosaicata da padre Marko Rupnik per volontà di san Giovanni Paolo II, il cui valore artistico e teologico ci è stato riccamente illustrato da sorella Nataša, collaboratrice del maestro sloveno. Nel tardo pomeriggio abbiamo dialogato con mons. Jorge Carlos Patron Wong, Segretario per i Seminari della Congregazione del Clero: una figura di alto spessore e rara semplicità. La serata si è conclusa con un inaspettato e generoso invito a cena da parte di mons. Adriano Paccanelli, casatese come il nostro don Angelo, da ventisei anni cerimoniere di Santa Maria Maggiore, basilica che proprio lui ci aveva fatto visitare lunedì.
Giovedì si è aperto con la Messa nella Cappella Ungherese (nelle grotte vaticane sta dietro la tomba del beato Paolo VI), presieduta dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, che ci ha sorpreso con un’omelia volutamente incentrata sul motto della nostra classe: “Con amore che non conosce confini”. La mattinata è proseguita con un’esclusiva visita all’interno della basilica di San Pietro, accompagnati dal dottor Colonna della Fabbrica di San Pietro, che ci ha condotti in un viaggio attraverso le epoche storiche per scoprire le fasi di costruzione e decorazione della più grande e maestosa chiesa della cattolicità. Il resto della giornata è stato dedicato interamente alla dimensione caritativa e spirituale di Roma, grazie l’incontro con la Comunità Sant’Egidio in Trastevere e alcune esperienze di assistenza con gli anziani, i disabili e i stranieri ivi alloggiati. Dopo la cena all’Osteria degli Amici, gestita dalla Comunità stessa, abbiamo pregato insieme nella chiesa di Santa Maria in Trastevere per poi dialogare con il veterano don Carlo, il prete novello don Danilo e l’onorevole Milena Santerini, appartenenti a vario titolo all’esperienza fondata da Andrea Riccardi nel 1968.
La giornata di venerdì ci ha visti iniziare nella chiesa di Santo Stefano degli Abissini con la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinal Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi nonché docente emerito di Diritto Canonico a Venegono. Dopo una mattinata “libera” e un lauto pranzo abbiamo salutato Casa Santa Marta per prendere il treno che ci avrebbe riportato a Milano, grati del tempo trascorso insieme a Roma, degli incontri fatti, della generosità dimostrata da tutte le guide e gli ospiti conosciuti, e memori di un’ora con il Santo Padre che nessuno potrà mai dimenticare. Lo so, ne avreste voluto sapere di più sul Papa. Ma certe cose valgono la pena di essere serbate nel cuore. Chiedete alla Vergine Maria, lei ne sa qualcosa.

Don Davide Brambilla
VI Teologia