È un tempo difficile quello che stiamo vivendo e la Pasqua, ormai alle porte, sarà diversa da tutte le altre. La Fiaccola di aprile racconta, come sempre, la vita della comunità del Seminario che continua, nella sua alternanza di preghiera e studio, anche al tempo del Coronavirus.

Copertina_F_2020

E allora ecco gli incontri in videoconferenza, come quello con don David John, sacerdote pakistano che ha spiegato ai seminaristi quanto la Chiesa nel suo Paese sia davvero a servizio del popolo. Ecco le lezioni on line e i lunedì di Quaresima con l’Arcivescovo, resi possibili grazie ai mezzi tecnologici. E gli Esercizi spirituali, vissuti ancora più intensamente nel silenzio e nella preghiera, mentre fuori iniziava a diffondersi l’epidemia di Coronavirus.
In apertura, don Donato Cariboni, cappellano all’ospedale “Città di Sesto San Giovanni” racconta come, dallo scorso 23 febbraio, si sia sentito «chiamato a vivere il “rimanere” di Gesù accanto ai sofferenti e a tutto il personale sanitario» con un giro in reparto, un sorriso e una parola amica. «A vivere – come il sacerdote stesso scrive su La Fiaccola – una vicinanza umana animata dalla fede, ad essere vicino agli uomini e a Dio, a permettere a Dio di farsi vicino agli uomini e agli uomini di sentire che Dio è sempre con noi».
E tra i tanti medici che in queste settimane sono tornati in prima linea per affrontare l’emergenza Coronavirus c’è anche don Fabio Stevenazzi, che la rivista del Seminario ha voluto ricordare con alcuni spezzoni di un’intervista rilasciata pochi giorni prima della sua ordinazione presbiterale, nel giugno 2014.
Sono e saranno ancora per un po’ di tempo settimane lunghe e difficili per tutti, ma come ha sottolineato il nostro arcivescovo Mario Delpini, in preghiera sulle terrazze del Duomo di Milano, «lì in cima ho visto che c’è ancora la Madonnina».