La terza settimana di marzo (18-22/03), a due mesi e mezzo dalla loro Ordinazione Presbiterale, i Candidati 2019 hanno vissuto il tradizionale pellegrinaggio a Roma sulla tomba dell’Apostolo Pietro. Oltre ad incontrare Papa Francesco, hanno potuto vivere esperienze e incontri significativi in diverse realtà legate alla santa Sede.

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Ecco un primo resoconto del pellegrinaggio vissuto dai Diaconi:“Sono stati giorni di grazia! Ecco la sintesi del pellegrinaggio a Roma di noi Diaconi ormai prossimi all’ordinazione sacerdotale di giugno.
Questa settimana di fraternità e di condivisione all’ombra del Cupolone, ci ha permesso di stringerci attorno a Pietro e al suo successore Papa Francesco, rinsaldare la nostra fede in Cristo Gesù e l’amicizia tra di noi che ci stiamo immergendo nella missione pastorale della Chiesa.
Il nostro pellegrinaggio è iniziato con la Visita alle necropoli vaticane, dove è stato possibile pregare e sostare sulla tomba dell’Apostolo Pietro, poi subito l’incontro con Papa Francesco che si è intrattenuto con noi per quasi due ore ininterrotte.
Dopo il saluto del rettore Mons. Michele di Tolve e del prefetto dei diaconi, don Davide Caccianiga, il Papa ha subito aperto lo spazio per le nostre domande. Ci siamo permessi di chiedergli alcuni consigli su come vivere un ministero fecondo a partire dall’intimità con il Signore Gesù, Maria Santissima e i Santi. Francesco ha insistito molto sul fatto che Gesù è la Persona, non una persona e che noi siamo chiamati a seguirlo come gli apostoli coltivando una familiarità con lui. Ci ha colpito la sua libera esclamazione: «Meglio addormentarsi davanti al tabernacolo che davanti al televisore!».
Abbiamo domandato poi alcune indicazioni su come vivere le relazioni di amicizia tra di noi e le con persone a noi più care. Il Papa ci ha raccomandato di vivere nel ministero la vicinanza al Vescovo, al popolo di Dio e tra noi. L’amicizia è da custodire stando accanto gli uni con gli altri ha detto Francesco. «Litigare? Sì, capita, ma va fatto da uomini! L’amicizia però non si tocca!» Il Papa ha concluso il suo pensiero dicendo: «l’amicizia sia sempre luminosa!».
Nel nostro colloquio ci siamo soffermati anche sulle fatiche di alcune parti del mondo, in particolare in Centrafrica, da dove proviene il nostro compagno di studi don Paulin Biro. Francesco ci ha confidato il suo dolore e ha esortato tutti a vivere la mitezza, la testimonianza con la vita, la prudenza e l’apertura al martirio.
Non meno importante poi il riferimento alla celebrazione della Santa Messa, da non celebrare di fretta, ma con sentimento e passione, sempre restando nella «cornice della croce». Importare anche l’attenzione ai giovani, per i quali ci ha chiesto un interesse particolare, esortandoci ad essere guide sagge per aiutarli a radicarsi nella fede e nella società.
Dopo le foto di rito il Papa si è concesso per un saluto privato con ciascuno di noi regalandoci una grande emozione.
Ogni mattina abbiamo partecipato alla Santa Messa presieduta da alcuni cardinali: Francesco Coccopalmerio, il Prefetto per la Congregazione del Clero Beniamino Stella, il Segretario di Stato Pietro Parolin e il Prefetto per la Congregazione della Dottrina della Fede Francisco Ladaria. Ognuno ci ha incoraggiati nell’abbracciare con gioia il ministero sacerdotale, restando lieti nella speranza, costanti nella tribolazione e perseveranti nella preghiera.
Non di meno sono stati gli incontri avuti con il Cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità che ci ha fatto comprendere e toccare con mano la carità che pulsa attorno al Vaticano sotto la forte spinta del Papa per i numerosi poveri che lì vivono; con Sua Ecc. Mons. Jorge Carlos Patrón Wong, segretario per i Seminari che ci ha ringraziati per la nostra testimonianza di giovani in cammino verso la scelta definitiva per la vita e ci detto con entusiasmo tipico della sua personalità che: «la nostra vocazione è la risposta di Dio alle preghiere del popolo di Dio» richiamandoci alla fedeltà quotidiana del ministero sacerdotale e infine Mons. Dario Edoardo Vigano, assessore del dicastero per la comunicazione che ci ha fatto entrare nel mondo delle comunicazioni in Vaticano accompagnandoci nella visita alla sede del Centro Televisivo Vaticano e illustrandoci i passi della riforma in atto.
Non sono mancate le visite alle più note mete di pellegrinaggio come la Scala Santa, il Sancta Sanctorum, la Basilica di San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, sempre guidati da Mons. Ennio Apeciti, Rettore del Pontificio Seminario Lombardo e già docente di Storia della Chiesa presso i nostri seminari. Inoltre abbiamo avuto la possibilità di visitare il Palazzo Apostolico con le sue Cappelle e i suoi tesori, i Musei e i Giardini Vaticani e le catacombe di Priscilla.
Il pellegrinaggio si è arricchito anche di un’esperienza di carità presso la comunità Sant’Egidio, grazie alla quale abbiamo potuto spendere il nostro tempo in una casa di malati, di anziani e di amici disabili.
Le serate trascorse in compagnia ci hanno permesso di condividere la cena con gli studenti del seminario lombardo, poi con i sacerdoti ambrosiani in servizio presso il Vaticano e anche con Mons. Adriano Paccanelli che ci ha accompagnato nella visita a Santa Maria Maggiore.
Sono stati giorni di grazia! Ci siamo sentiti corroborati nell’anima per la vicinanza a Pietro, per la fraternità tra noi e per la liturgia ben curata che abbiamo potuto gustare.
Un ringraziamento particolare non può mancare per il Seminario che ci ha permesso di vivere questo pellegrinaggio, con il Rettore Mons. Michele di Tolve e i Padri spirituali don Maurizio Zago e don Angelo Cazzaniga. Ora che siamo tornati nelle nostre comunità, lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, continuiamo la nostra corsa verso la Pasqua e quindi verso l’ordinazione sacerdotale.