Quaresima è tempo di confidenza. Quaresima è tempo di intima amicizia. Quaresima è tempo di silenziosa e delicata partecipazione alla vita divina.

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In questo periodo così straordinario siamo invitati a scorgere nel dispiegarsi dei giorni, la bellezza dell’invito che Gesù rivolge a ciascuno di noi: «Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore» (Gv 14,27). Il tempo che ci separa dalla vittoria della risurrezione ci offre, ogni anno, la possibilità di guardare più da vicino il mistero insondabile e inesauribile del deserto, la sconcertante necessità del lasciare colui che abbiamo imparato a chiamare Maestro. Eppure, Egli ci dice «vado e tornerò da voi» (Gv 14,28). Nel suo ritorno la certezza che dona la forza di attraversare le calde sabbie del deserto.

Anche noi, in Seminario, abbiamo quest’anno l’opportunità di soffermarci più attentamente sui capitoli del Vangelo di Giovanni suggeritici dall’Arcivescovo Delpini. Stiamo sperimentando, grazie all’ascolto dei brani di Giovanni che segnano l’ora di Gesù (Gv 13-17), la delicatezza della sua amicizia, la partecipazione alle sue confidenze più profonde, consapevoli del fatto che «nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici». Gesù ci chiama amici. Potremmo dunque dire che la Quaresima è tempo propizio per dare voce alla nostra risposta sincera.

Per aiutarci in questo cammino di preparazione alla Pasqua, per giungervi come amici che vanno incontro all’Amico, ogni seminarista di IV e V teologia ha preparato un breve commento ad alcuni versetti tratti dai cinque capitoli del Vangelo di Giovanni: una possibilità semplice, ma significativa, al fine di venire accompagnati come comunità a celebrare la risurrezione di Gesù.

Per evidenziare maggiormente la preghiera corale, nel tempo di Quaresima, è data anche la possibilità di pregare l’Ufficio delle Letture in forma comunitaria. Quest’anno come testo per la seconda lettura dell’Ufficio sono state proposte alcune magnifiche pagine della Regola Pastorale di San Gregorio Magno, un esimio capolavoro della letteratura cristiana che ci sta suggerendo e indicando i tratti ideali che connotano un pastore delle anime.

Infine, in questo tempo, caratterizzato certamente dalle consuete liturgie proprie della Quaresima, si è dato maggior spazio alla preghiera di adorazione. In quale altro luogo è infatti possibile sperimentare l’amore e l’amicizia del Signore se non davanti a Lui? Tutta l’amicizia e la profonda confidenza di Gesù si manifestano e realizzano anzitutto nell’Eucarestia, nel suo dono d’amore ad ogni uomo e donna da Lui amati. Qui si realizza il desiderio che Gesù confida al Padre:

«voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro» (Gv 17,24-26).