E fu sera e fu mattina: decimo giorno.

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Non è esagerato usare un linguaggio simile per fare un resoconto del nostro pellegrinaggio: passare e pregare nei luoghi santi, infatti, consente una ricomprensione del Vangelo tale da significare un nuovo inizio alla fede, quindi, alla vita tutta. Nessuno che passa da qui torna a casa com’era arrivato.

Questo decimo giorno, dunque, è segnato dalla memoria… la memoria che sempre il Signore ha per noi e la nostra memoria di Lui e della verità.
Due i momenti principali. Alla mattina la santa Messa celebrata presso l’altare del Golgota nella Basilica del Santo Sepolcro, dove abbiamo elevato al Signore l’invocazione del buon ladrone “ricordati di me”: noi, infatti, come lui accanto a Gesù e fiduciosi nella Sua Misericordia.
Al pomeriggio, invece, la visita al museo della Shoah per fare memoria di ciò che non dovrà mai più accadere; anche se pare, per la violenza e le persecuzioni di cui molti nel mondo sono ancora oggetto (e molti cristiani!), che questa memoria sia corta. Tra questi due momenti di grande intensità abbiamo trovato il tempo per un interessante e avventuroso passaggio nel tunnel del Re Ezechia, che portava l’acqua fino alla celeberrima piscina di Siloe (quella del miracolo al cieco nato).

Terminiamo la giornata stanchi ma felici, nella serenità di essere accolti e custoditi da Colui che ha dimostrato, nella Passione, di ricordarsi davvero di noi.

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