Un invito a riflettere su questo delicato tema attraverso l'opera di Margherita Pavesi Mazzoni, un olio su tela conservato al Museum of Modern Art di New York

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La penultima domenica dopo l’Epifania è detta “della divina clemenza” e la liturgia  ci propone il brano dall’Evangelo di Giovanni della donna adultera salvata dalla lapidazione da Gesù, che afferma: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra». Siamo invitati dunque a riflettere sul delicato tema della giustizia e della misericordia. L’opera proposta è di Margherita Pavesi – nata a Milano nel 1930 e scomparsa solo pochi anni fa – e propone una personificazione di entrambe le virtù. A differenza di tanti che amano percorrere cammini tradizionali, a costo di ripetere ed appiattire la traccia essenziale, Margherita ha un’iconografia veramente sua, singolarissima. Le sue opere si presentano come vere icone odierne che sono in grado di condensare il loro messaggio in potenti immagini simboliche. L’opera Giustizia e Misericordi , comprata dal MoMa di New York è la quintessenza del suo pensiero artistico e personale. L’artista stessa descrive così la dicotomia tra Giustizia e Misericordia: “la figura maschile è il simbolo del potere patriarcale, egli valuta, giudica, e condanna secondo la legge; la figura femminile  va al di là delle categorie legali, porta con sé un mazzo di spighe, simbolo del pane e del nutrimento, e agisce secondo il suo cuore misericordioso”. Chiamato a scegliere tra la legge e la misericordia, Gesù sceglie la misericordia senza contraddire la Legge. Quest’ultima è essenziale quale rivelazione della vocazione umana che Dio ci rivolge, ma una volta che il peccato ha infranto la legge, a Dio resta solo la misericordia! Nessuna co danna, solo misericordia: qui sta la grandezza e l’unicità di Gesù. Infatti, ogni volta che egli ha incontrato un peccatore lo ha assolto dai suoi peccati e non ha mai praticato una giustizia meramente punitiva.  Ha  anche  pronunciato  i  “Guai!”  in  vista  del  giudizio,  ma  non  ha mai castigato nessuno, perché sapeva ben distinguere tra la condanna del peccato e la misericordia verso il peccatore.