C’è chi parte per amore, per lavoro, per turismo e poi ci sono quelli che partono per inseguire lavita. Enaiatollah parte per inseguire la speranza di un futuro che non gli è permesso di vivere. Per inseguire un’umanità che ancora sembra fertile.

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Questo spettacolo narra di una storia drammatica verso la libertà. È una storia che impressiona, scalfisce e macchia quell’immagine positiva di umanità che ci portiamo dentro con tanto entusiasmo. Perché questa storia non è semplicemente la vicenda di un bambino, oggi uomo, ma è il frutto marcio dell’indifferenza e dell’odio che la nostra società ogni giorno alimenta.

Cosi Christian di Domenico ha saputo raccontarci in un monologo la storia di un libro, o meglio la storia di una vita, grazie alla quale è nata la possibilità di un confronto su tematiche mai quanto oggi attuali: l’immigrazione, l’integrazione e il pregiudizio; tematiche queste che non possono far altro che smuovere la nostra coscienza di cristiani ed interrogarci su quanto effettivamente riusciamo ad accogliere il “prossimo” secondo gli insegnamenti del Vangelo.