Oggi, martedì 12 maggio 2020, ricorre l’85° anniversario della consacrazione della Basilica del nostro Seminario. Riportiamo la “notizia liturgica” scritta appositamente per fare memoria dell’evento

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Al tramonto di sabato 11 maggio 1935 con la celebrazione dei primi Vespri iniziavano i complessi riti di preparazione della consacrazione – come allora si diceva – della Chiesa Maggiore del Seminario Arcivescovile di Milano in Venegono Inferiore, elevata poi a Basilica romana minore e aggregata, per speciale concessione, alla Basilica di San Pietro.
La data coincideva con il giorno onomastico di papa Pio XI, Achille Ratti, poiché in quel giorno si celebravano la memoria liturgica di sant’Achille, Martire romano, e dei santi Nereo e Achílleo.
Alle sei del mattino di domenica 12 maggio il beato cardinale Alfredo Ildefonso Schuster dava inizio al solenne rito della consacrazione della Basilica, che fu da lui dedicata alla «Divina Sapienza», come recita la lapide posta a memoria dell’avvenimento, dettata dallo stesso Arcivescovo: «O Sapienza, che sgorghi dalla bocca dell’Altissimo, riempi della tua protezione il Tempio che Alfredo Ildefonso Schuster, circondato dai suoi confratelli nell’episcopato consacrò […] e che il Popolo ambrosiano eresse […] perché (i seminaristi) come virgulti d’ulivo crescano in speranza per la Chiesa».
La celebrazione fu di una singolare solennità: alla presenza di migliaia di persone e di oltre cinquecento seminaristi, l’Arcivescovo consacrò l’altare maggiore, ponendovi le reliquie dei santi Gervaso e Protaso, Nereo e Achílleo, Ildefonso ed Eugenio, mentre contemporaneamente a lui sei vescovi suffraganei consacravano gli altari laterali, ponendovi le reliquie di altri santi milanesi: Carlo, Vittore, Sisinio, Martirio, Alessandro, Satiro e Marcellina.
L’altare dedicato alla Vergine Maria, con i tre santi chierici, fu consacrato dal vescovo di Lodi; gli altari di sant’Ambrogio e di san Carlo furono dedicati rispettivamente dal vescovo di Pavia e da quello di Cremona; il vescovo di Crema consacrò l’altare del Santo curato d’Ars, mentre quello di san Tommaso fu consacrato dal vescovo di Como e quello di santa Teresa di Lisieux dal vescovo di Mantova.
A ricordo dell’avvenimento eccezionale il cardinale Schuster volle che ogni altare laterale conservasse sul fronte della mensa la memoria del vescovo consacrante.
Terminati i riti di consacrazione, verso le dieci iniziò il solenne pontificale del Beato Arcivescovo, durante il quale un coro di trecento seminaristi eseguì la Missa cantantibus organis di Pier Luigi da Palestrina a dodici voci miste.
Al termine, verso mezzogiorno, il Cardinale Schuster – per speciale indulto del Santo Padre, che seguiva la celebrazione via radio – impartì la Benedizione Apostolica sui presenti e sui benefattori, pregando: «Signore, tutti i nostri benefattori, piccoli e grandi, poveri e ricchi, scrivili Tu nel Libro della Vita. In premio del dono materiale concedi loro un posto nella Tua patria celeste. Amen».

La Basilica, dedicata alla Divina Sapienza, si trova esattamente al centro del Seminario, tra la comunità propedeutica e del Biennio teologico e quella del Quadriennio teologico. Al centro di essa, poi, sta il Tabernacolo, che contiene la Presenza sacramentale di Cristo risorto.
È l’architettura stessa della Basilica a suggerire che ogni seminarista, preparandosi all’ordinazione sacerdotale, è chiamato ad avere come unico centro della propria vita il Signore Gesù, che viene incontro al suo popolo nei segni sacramentali e concede di gustare la sua presenza nell’amore fraterno della vita comunitaria, nello studio della teologia e nell’impegno pastorale di ogni giovane chiamato al sacerdozio ministeriale.
Che questo luogo, così importante per la storia e la vita del nostro Seminario, dove ogni prete e seminarista della nostra Diocesi ha vissuto tempi di preghiera personale e liturgica, possa essere sempre luogo significativo di incontro della grazia di Cristo.