Nel Duomo di Milano, l’Arcivescovo Mario ha presieduto la celebrazione eucaristica nella quale 21 seminaristi di III Teologia sono stati istituiti Lettori.

Lettorato-gruppo

Come da tradizione il rito di istituzione dei Lettori si sarebbe dovuto svolgere nella Basilica del Seminario, al termine della settimana di esercizi spirituali quaresimali, ma la situazione inedita e le norme vigenti hanno obbligato a modificare la collocazione temporale e spaziale, che ci ha fatti ritrovare in Duomo nella Festa di San Benedetto. L’Arcivescovo però durante l’omelia ha sottolineato che, solo chi legge le vicende umane con superficialità può trovare questa spiegazione.

L’Arcivescovo invece scorge qualcosa di più profondo:

«Ma a me sembra che in questa celebrazione è contenuto un messaggio, anzi forse un impegno una responsabilità che viene affidata a coloro che sono istituiti nel ministero del lettorato.
La celebrazione si svolge al centro della città, di questa città che ha una vocazione europea, si svolge nel giorno della festa di san Benedetto, patrono di Europa, perché i lettori sono istituiti per portare questo messaggio da parte della Chiesa: “Uomini e donne del nostro tempo, popoli d’Italia e d’Europa, noi abbiamo una parola per voi, noi abbiamo la responsabilità di annunciarvi una parola di cui siamo messaggeri, solo messaggeri”.»

Dal rituale di istituzione è possibile rintracciare i compiti e la missione affidata ai Lettori:

«proclamare la Parola di Dio nell’assemblea liturgica; educare alla fede i fanciulli e gli adulti e guidarli a ricevere i Sacramenti; portare l’annunzio missionario del Vangelo di salvezza agli uomini.»

Per poter annunziare la Parola è però indispensabile accoglierla con docilità, meditarla ogni giorno acquistandone una conoscenza sempre più viva e rendere testimonianza con la vita al Signore Gesù.

Al termine dell’omelia, l’Arcivescovo ha indicato ai Lettori e a tutti noi una via da percorrere per poter imparare a dimorare in Gesù.

«Oggi viene indicata a coloro che accettano di essere ministri della parola di Dio la via di Benedetto.

La via di Benedetto non è quella che cerca risultati nella frenesia dell’intraprendenza, piuttosto ha la certezza dell’abbondanza dei frutti perché dimora in Gesù, come il tralcio nella vite. Il dimorare in Gesù è quel vivere di una amicizia che diventa quotidiana sequela. La parola di Gesù non è un libro di belle frasi, ma la confidenza dell’amico che chiama, che illumina il cammino, che corregge, che conforta, che introduce nel mistero del Padre.»