Ogni anno la Giornata mondiale della vita consacrata, di cui nel 2020 si celebra la 24ª edizione, porta con sé l’invito a conoscere meglio chi ha scelto di seguire Gesù più da vicino e per dirgli grazie. Al tempo stesso offre ai religiosi e alle religiose l’opportunità di riflettere sul senso della loro chiamata e per rinfrescarne le motivazioni.

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«La vita consacrata: sboccia e fiorisce nella Chiesa; se si isola, appassisce. Essa matura quando i giovani e gli anziani camminano insieme, quando i giovani ritrovano le radici e gli anziani accolgono i frutti. Invece ristagna quando si cammina da soli, quando si resta fissati al passato o ci si butta in avanti per cercare di sopravvivere. Oggi, festa dell’incontro, chiediamo la grazia di riscoprire il Signore vivo, nel popolo credente, e di far incontrare il carisma ricevuto con la grazia dell’oggi. […] Ecco la vita consacrata: lode che dà gioia al popolo di Dio, visione profetica che rivela quello che conta. Quand’è così fiorisce e diventa richiamo per tutti contro la mediocrità: contro i cali di quota nella vita spirituale, contro la tentazione di giocare al ribasso con Dio, contro l’adattamento a una vita comoda e mondana, contro il lamento, l’insoddisfazione e il piangersi addosso, contro l’abitudine al “si fa quel che si può” e al “si è sempre fatto così”: queste non sono frasi secondo Dio».

(Papa Francesco)