Dedicato al prete ambrosiano e insegnante in Seminario, nelle sue vetrine si possono ammirare collezioni di fossili, rocce, minerali e animali, tra i quali il gigantesco coccodrillo del Nilo

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Il Museo di storia naturale del Seminario di Milano viene allestito nell’edificio di Venegono nel 1930. Il nucleo iniziale di materiali conservati ed esposti era stato trasferito dal Seminario liceale di Monza e comprendeva pezzi di grande interesse storico legati a importanti figure di naturalisti presbiteri che furono studenti e poi docenti nello stesso Seminario. A cominciare dai fossili raccolti da Antonio Stoppani (1824-1891), l’autore del famoso romanzo “Il Bel Paese” (1876), fino alle collezioni geologiche del celebre vulcanologo e sismologo Giuseppe Mercalli. Da ricordare anche la preziosa collezione di conchiglie terrestri e dulciacquicole acquisite da mons. Cesare Gaffuri, reperti di archeologia locale, campioni di zoologia e anatomia comparata, preparati in liquido e altre interessanti raccolte. Se il primo allestimento del Museo si deve proprio a Gaffuri, è il suo successore alla direzione, don Gaetano Cocquio a impegnarsi per un primo vero ordinamento del materiale secondo criteri sistematici. A partire dal 1946, sotto la gestione di mons. Marino Colombo, il Museo cambia volto grazie a un profondo rinnovamento dell’esposizione. Il 14 novembre 1952 il Museo viene intitolato ad Antonio Stoppani. Dal 1982 al 1996 il Museo è stato associato al “Sistema museale dell’Alta Valle Olona” (riconosciuto dalla Regione Lombardia) comprendente anche i musei naturalistici di Malnate e di Induno Olona. Durante tale periodo, l’attività di ricerca scientifica del museo e dell’Osservatorio di fisica terrestre, anch’esso compreso nella struttura del Seminario, poteva avvalersi di una sua rivista (Annuario dell’Osservatorio di Fisica Terrestre e del Museo Antonio Stoppani del Seminario Arcivescovile di Milano). Fedele alle intuizioni di don Elio Gentili che ha diretto il Museo dal 1962 al gennaio 2025, ancora oggi il museo offre diverse iniziative didattiche a numerose scuole del territorio, con laboratori nelle attinenti aule di chimica e fisica.

Attualmente nelle 104 vetrine presenti in museo sono esposti poco meno di 6.000 esemplari divisi in quattro sezioni: una collezione zoologica di quasi 1.400 animali (tassidermie) provenienti da diverse aree del mondo; una raccolta paleontologica di circa 2.500 fossili ordinati secondo le ere geologiche; circa 1.600 esemplari di geologia e mineralogia e 450 reperti archeologici (collezioni ottocentesche). Altri campioni sono conservati nel deposito laboratorio dove è presente anche una piccola biblioteca naturalistica. La collezione paleontologica (più di 12.000 esemplari, compresi quelli in deposito), con particolare attenzione al Triassico lombardo, contiene alcuni tipi di nuove specie (bibliografia: V. Pieroni, ORCID ID: 0000-0001-6210-6167 e Zoobank).

Il conservatore:
Vittorio Pieroni