A conclusione del pellegrinaggio a Roma, i diaconi transeunti, dopo aver salutato il Papa in partenza per Molfetta e aver celebrato l'eucarestia con Sua Eminenza il Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, sono saliti al Colle, per visitare il cuore dell'Istituzione Repubblicana. SERVIZIO COMPLETO SU FIACCOLA DI MAGGIO.

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A poche settimane dall’ordinazione presbiterale, dal 16 al 20 aprile, i diaconi ambrosiani si sono recati in pellegrinaggio a Roma sulle orme di Pietro. Si tratta di una tradizione del Seminario milanese, introdotta dall’arcivescovo Giovanni Battista Montini che, dopo l’elezione al soglio pontificio, desiderò continuare a pregare con i propri candidati. Da allora generazioni di diaconi transeunti si sono messi in cammino nei luoghi simbolo della cristianità, visitando le basiliche pontificie e sostando in particolar modo sulle tombe di quanti hanno offerto la propria vita per il Signore Gesù.

Anche per i 23 diaconi di quest’anno, accompagnati dal rettore monsignor Michele Di Tolve e dai due padri spirituali don Maurizio Zago e don Angelo Cazzaniga, il fulcro del pellegrinaggio appena concluso è stato rappresentato dall’Udienza generale del mercoledì con il Santo Padre e soprattutto dall’incontro privato con papa Francesco a Casa Santa Marta. «Curiosità, gioia e trepidazione – cercano di spiegare ancora emozionati i candidati – si sono unite in quei momenti alla meraviglia di scoprirsi ancora più intimamente fratelli nel ministero, indipendentemente dalla Chiesa locale di appartenenza e dalla propria storia personale».

Nella catechesi sul Battesimo, raccontano i futuri preti, il Papa è riuscito a far gustare a ciascuno il bello di riscoprire i gesti semplici di una vita spirituale che si fa sempre più reale, come il segno della Croce, spesso dimenticato, e che bisogna aver cura di tramandare soprattutto ai più piccoli.

Quanto all’udienza privata fortemente voluta dal Santo Padre, trattandosi di un momento molto personale, i candidati si limitano a dire: «Papa Francesco ha apprezzato la scelta del nostro motto (E cominciarono a far festa, ndr) ed è stato molto contento del nostro tentativo di testimoniare nel ministero, pur con tutti i nostri limiti, che Dio desidera far festa con l’uomo, una festa vera che produce quella gioia che nessuno può toglierci».

Il ricco programma romano ha inoltre permesso ai candidati di vivere momenti significativi di celebrazione con figure di responsabilità della Chiesa universale, anche originari della nostra Diocesi, come il cardinale Gianfranco Ravasi (presidente del Pontificio Consiglio della Cultura) e il cardinale Francesco Coccopalmerio (presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi), senza dimenticare la Messa con i preti del Seminario Lombardo, retto da monsignor Ennio Apeciti.

Ma durante il pellegrinaggio i futuri preti hanno avuto la possibilità di confrontarsi anche con importanti realtà presenti a Roma, incontrando monsignor Vincenzo Paglia e l’onorevole Milena Santerini della Comunità Sant’Egidio, movimento internazionale di laici che si fonda su preghiera, solidarietà, ecumenismo e dialogo.

Ylenia Spinelli