Nel Quadriennio teologico il credente diventa prete: la sua personalità si va costruendo in anticipo nella linea del dono che sarà conferito dall’ordinazione sacerdotale. Come ogni anticipo, il cammino del Quadriennio teologico è un apprendistato che saggia le possibilità, i progetti, le condizioni antropologico-spirituali del ministero ordinato. Come ogni prefigurazione esso è attratto sin dall’inizio dal dono dello Spirito che sarà conferito per le mani del vescovo con il suo presbiterio. In questo senso nell’ultimo tratto del cammino del seminario il credente «diventa» prete: egli non conquista e non merita il ministero, ma si dispone a entrarvi, progettandolo come l’impresa di tutta la sua libertà che risponde all’azione dello Spirito di Gesù.
La sintesi di verità obiettiva e di evidenza soggettiva, nella quale solo si dà un’assunzione personale del ministero ordinato, non nasce solo dalla buona volontà del singolo, ma avviene grazie a un clima, in cui ci si prende cura della concretezza del ministero: delle sue strutture pastorali, dei riferimenti alla chiesa diocesana e delle condizioni umane e spirituali.