Quattro testimonianze aiutano a ripercorrere i 25 anni della proposta di discernimento

1-112005

Ecco alcuni passaggi delle quattro testimonianze che hanno preceduto l’intervento dell’Arcivescovo durante la giornata conclusiva del Gruppo Samuele.

Nella prima testimonianza, Pedro Di Iorio parte della prima équipe voluta dal cardinale Martini nel 1989/90, ricordando una ferma convinzione ereditata da questa esperienza: «Ho percepito il gusto della vita nella sua continuità. L’esatto opposto del concetto di presente slegato dal passato e dal futuro. Le esperienze vissute, l’incontro con le persone, l’ascolto di quelle parole che il Signore pronuncia nel segreto del cuore, e poi scelte piccole accompagnate magari da segni di contraddizione del pensiero comune, rappresentano un patrimonio non relegabile semplicemente all’entusiasmo giovanile. Un patrimonio che di fatto crea le premesse per una vita durante la quale ci si sente amati dal Signore».

Nella seconda testimonianza Guido Morosi, membro attuale dell’équipe del Gruppo Samuele, ha raccontato: «Il Samuele non è certo un risponditore automatico a cui rivolgersi per sapere cosa fare nella vita. Piuttosto è una sorta di cassetta degli strumenti per affrontare “attrezzati” il cammino del discernimento… Scegliere di rispondere “Sì!” al Signore non può mai essere tra due alternative “bella” e “brutta”, ma piuttosto tra due “Bellezze” di cui una soltanto è “Bella-per-me”! Ecco che allora capii che la preghiera che rivolgevo con forza al Signore: “Gesù, dammi una casa!” già stava ricevendo risposta: Lui già stava costruendo per me una meravigliosa casa abitata da Cristina. Ringrazio il Signore perché, grazie al Gruppo Samuele, riscopro quotidianamente che davvero “il Signore non toglie nulla, ma tutto dona, con la sconsiderata sproporzione del centuplo”!».

La terza testimonianza, di suor Maria Valeria Castiglioni, è stata proposta tramite un video ripreso presso il Monastero delle Romite Ambrosiane di Varese: «Il Gruppo Samuele mi ha aiutato a credere di essere attesa da un incontro, da una relazione quotidiana che mi cambia la vita, da un amore donato in modo gratuito che mi insegna l’amore, da un’accoglienza quotidiana che mi fa accogliere e conoscere me stessa, da una intimità che mi fa desiderare di piacere “al mio Re”, a colui cui mi dono… e questo grazie al silenzio che custodisce l’autenticità mia e delle mie relazioni, alla ricerca della trasparenza e della bellezza attraverso la conoscenza di me stessa entro un disegno più grande, alla lectio divina e alla preghiera che aiuta a riconoscere quell’amore gratuito che ci precede infinitamente e che ci attira a sé».

La quarta testimonianza è stata affidata al fratello di suor Valeria, don Tommaso Castiglioni, prete ambrosiano che ha raccontato tre frutti che il Gruppo Samuele ha portato nella sua vita e in particolare: «Il gruppo Samuele mi educò alla pazienza, cioè a non dare tutto per scontato, a non credere che le cose che valgono sono quelle per cui si fa poca fatica o che si guadagnano a basso costo. Per me che ero già convinto di che cosa era buono per la mia vita, fu decisivo il dover camminare un anno intero provocato e stimolato solo marginalmente (almeno così mi sembrava) rispetto alla mia intuizione. Fui educato alla pazienza dell’agricoltore, che impara a curare il contesto attorno alla pianta e non solo la pianta stessa. […] Il Gruppo Samuele fu lo stimolo che mi convinse a consegnarmi alla Chiesa, intraprendendo, grazie al percorso dei Salti di qualità, il cammino di discernimento che mi avrebbe condotto nel settembre del ’98 all’ingresso in Seminario».