Dopo aver celebrato la domenica della Palme, che apre la tradizionale Settimana Santa (Autentica per noi ambrosiani, in quanto manifesta effettivamente la misura più vera dell’Amore di Dio per l’umanità), offriamo la riflessione della nostra rubrica Portali, che ci ha accompagnato lungo tutta la Quaresima, per comprendere meglio il senso del Triduo Pasquale e poter meditare il mistero della Resurrezione di Cristo.

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LE SAINTES FEMMES AU TOMBEAU
W.
A. Bouguereau, 1890, olio su tela, MuséeRoyaldesBeaux-Arts, Antwerp, Belgio

L’opera scelta per la Settimana Autentica raffigura Maria madre di Giacomo, Maria Maddalena e Maria di Cleopa alla tomba della resurrezione. Dal punto di vista compositivo, lo spettatore è situato in posizione prostrata ed è dapprima spinto a notare l’espressione di smarrimento della donna al centro, per poi passare alle altre due donne e, infine, giungere all’interno della tomba, in cui si intravede solo una grande luce e un angelo con le braccia alzate al cielo. L’osservatore è dunque portato a provare gli stessi sentimenti delle tre donne di fronte al sepolcro vuoto.
Celebrare ogni anno la Pasqua ci aiuta a rivivere i gesti del Signore Gesù e a ricordare le sue parole. Inoltre confessare la fede nella resurrezione di Cristo significa credere che la vicenda di quell’uomo, Gesù di Nazareth, come lui ha vissuto – nella quotidianità e nel nascondimento prima e nella vita pubblica poi -, come è morto ed è tornato alla vita, sia ancora oggi di grande valore e importanza per la vita degli uomini e per l’intera storia dell’umanità, divenuta storia di salvezza. Noi cristiani infatti siamo contemporanei alla Pasqua e la Pasqua è contemporanea a noi. La Pasqua di Cristo è ancora oggi salvezza se a essa ogni discepolo del Signore aderisce con la sua intera esistenza.
“La ragione per cui la Chiesa celebra annualmente le liturgie del Triduo santo è quella di far conoscere e far penetrare nei cristiani e in ogni uomo tutta la storia della salvezza illuminata dal soffrire, dal morire e dal risorgere di Gesù, e dunque dall’intera sua vita donata per la salvezza del mondo. Confessare ogni anno nelle liturgie della Pasqua del Signore che «Cristo è risorto dai morti» significa gridare a ogni uomo, a ogni essere vivente e a tutta la creazione che «l’amore è più forte della morte»”.