Per questa terza domenica di Quaresima proponiamo come provocazione l’opera irriverente di LaChapelle (particolare del 2003, foto dalla serie Jesus is my homeboy), che rappresenta un’ultima cena molto particolare.

20. ULTIMA CENA

Ogni giorno nell’Eucarestia facciamo memoria di questo momento ma, proprio per questo motivo, corriamo sempre il rischio di farlo diventare quasi un’abitudine, un qualcosa di dovuto e – noi come i Giudei del Vangelo domenicale – di sentirci giusti solo perché “siamo discendenti di Abramo”. Ecco che il quadro della settimana viene a smuovere un po’ le acque. Se ci turba, allora ha in parte raggiunto il suo scopo: stiamo provando gli stessi sentimenti che provavano i farisei che guardavano il rabbi Gesù e lo accusavano di farsi attorniare da gente davvero poco raccomandabile. Eccoci qui, noi osservatori “per bene” non ci mescoleremmo mai con gente di tal genere. Spesso non siamo diversi dagli scribi e dai farisei! David LaChapelle è un maestro della provocazione e dell’irriverenza. Ogni particolare di questa fotografia è estremamente ricercato. La prima cosa che ci stupisce è la nitidezza dell’immagine, più vera del vero (il termine tecnico per questo approccio è iperrealismo). I colori sono evidenziati in maniera estrema, come in una pubblicità o in una foto da rivista patinata. Il contesto che LaChapelle ha in mente è quello di un’ultima cena, quindi il nostro occhio riconosce questa rappresentazione come familiare, ma non riusciamo ad accettare i commensali. Avremmo preferito una rappresentazione classica, che ci avrebbe indotto meno a ragionare sulla forza dirompente dell’azione di Gesù e di quello che il Vangelo ci ricorda. Un ultimo accenno sul progetto fotografico di LaChapelle: il titolo di questa serie è
Jesus is my homeboy, ovvero Gesù è mio amico, ma occorre precisare meglio. Homeboy è una parola utilizzata nella cultura dei cantanti hip hopamericani, un’espressione musicale alla quale sembrano appartenere molti dei commensali della foto. Il termine indica una persona molto vicina a te della quale puoi avere la massima fiducia, il migliore degli amici, una persona sulla quale puoi davvero contare. Noi abbiamo piena fiducia in Gesù, oppure no?