Espressione della scuola teologica del Seminario Arcivescovile di Milano, “La Scuola Cattolica” è una delle più antiche riviste teologiche

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La Scuola Cattolica inizia con questo numero il 150° anno di pubblicazione. Il traguardo raggiunto è occasione propizia per rendere grazie al Signore, dal quale prende inizio e al quale tende ogni attività ecclesiale, e per tributare riconoscenza a coloro che hanno intrapreso l’opera, consegnando ai posteri l’onore e il compito di continuare a servire l’intelligenza della fede.

Sommari:

LUCA CASTIGLIONI, Celibato e matrimonio dei preti. Esplorazioni antropologiche, 13-41

Dopo un breve richiamo storico circa l’evoluzione della disciplina in merito al celibato dei preti, l’articolo propone una rilettura critica degli argomenti tradizionalmente addotti come ragioni di «convenienza» per tale scelta, mostrando in che misura essi pongano oggi degli interrogativi. Di qui, la ricerca si apre in tre direzioni, tra loro intrecciate: una presentazione degli elementi a sostegno della disciplina del celibato dei preti, unita ad alcune indicazioni per assumerla in modo vivibile; l’esplorazione della connessione positiva che può esistere però anche tra sacerdozio e matrimonio; un inquadramento e una riflessione sulla questione dei viri probati.

After a brief historical overview of the evolution of the discipline regarding priestly celibacy, this article proposes a critical re-reading of the arguments traditionally adopted as reasons of «convenience» for such a choice, showing to what degree they pose questions today. From here, the research breaks off in three directions, among them intertwined: a presentation of the elements in support of the discipline of priestly celibacy, united to some indications for living it out in a healthy way; the exploration of the positive connection that can also exist between priesthood and matrimony; a framing of and a reflection on the question of the viri probati.

EGIDIO GIULIANI, La possibilità di un’etica universale. Per una rinnovata comprensione della legge morale naturale, 43-72

Il presente contributo tenta uno sguardo rinnovato sul tema della legge morale naturale, alla luce dei guadagni dell’antropologia teologica contemporanea, rappresentati sinteticamente dall’idea della predestinazione in Cristo del genere umano. In questa ottica, la legge morale naturale potrà essere compresa come il primo passo, necessario ma non solo iniziale, della progressiva configurazione a Cristo di chi intende fare suo lo stile di vita del maestro, «fino alla fine», cioè fino alla pienezza della carità, che la grazia dello Spirito Santo alimenta nella vita del credente (la lex nova).

This paper tries a new approach regarding moral natural law, according to the progress of contemporary theological anthropology, synthetically expressed by the idea of the predestination in Christ of humankind. In this view, moral natural law can be understood as a first step, necessary but not only initial, for a progressive configuration to Christ of the disciple, who desires
to learn the style of his master, right to the end: that is, up to the fullness of charity, as produced by the grace of the Holy Spirit within the life of the believer (the «lex nova»).

ALBERTO FRIGERIO, Il caso serio del transgenderismo, 73-104

La peculiarità della condizione umana rifulge nella capacità della persona di vivere in modo singolare la comune natura, chiamata a maturare in un processo di umanizzazione biologica, psicologica e morale. La singolarità dell’esistenza umana si dispiega nella chiamata della persona a appropriarsi della natura sessuata maschile/femminile e divenire uomo/donna. A differenza degli altri esseri viventi, la cui pratica sessuale è guidata da processi biologici/istintuali, nell’essere umano la sessualità è al tempo stesso biologicamente data, psicologicamente elaborata e moralmente scelta. Il carattere drammatico della sessuazione umana traspare nella condizione transgender, di chi esperisce una distonia tra sesso e identità di genere, che l’articolo indaga con metodo transdisciplinare, avvalendosi delle ricerche scientifiche, psicologiche e filosofiche.

The unique character of the human condition becomes apparent in the person’s capacity to live the common nature in a singular manner, called to mature in a process of biological, psychological and moral humanization. The singular nature of human existence reveals itself in the vocation of the individual both to own their sexed male/female nature, and to become man/ woman. Differently from other living beings whose sexual practice is guided by biological/instinctive processes, in the human being sexuality is at the same time biologically given, psychologically elaborated and morally chosen. The dramatic character of human sexuation transpires in the transgender condition, experienced in the dystonia between sex and gender identity, which the article researches with a transdisciplinary method, availing itself of scientific, psychological and philosophical research.

LINDA POCHER, L’uso delle immagini nella ricerca teologica. Una questione di metodo, 105-130

L’articolo intende esplorare opportunità e modalità dell’utilizzo di immagini nella ricerca teologica e sviluppare alcune linee guida adatte allo scopo. Dopo aver definito la natura e il valore gnoseologico dell’immagine, si propone di recuperare alcuni strumenti propri del metodo fenomenologico particolarmente adatti alla valorizzazione delle immagini in teologia. In seguito vengono presi in considerazione i vantaggi e i limiti che ineriscono ad un approccio alla realtà e ai contenuti della fede capace di valorizzare il contributo dell’immaginazione e che consistono, in particolare, nell’opportunità di sviluppare una riflessione non affetta da eccesso di astrazione, ma aperta alla riconciliazione tra pensiero e azione, tra teologia e spiritualità. Infine, vengono offerte alcune indicazioni utili a declinare l’attenzione per le immagini in una ermeneutica biblica, esigenza che corrisponde allo sforzo della teologia postconciliare di
fare dell’ascolto della Parola di Dio il cuore della riflessione teologica.

This article intends to explore the appropriateness and the way in which images in theological research are employed and to this end to set out some adequate guidelines. Having defined the gnoseological nature and value of images, the author proposes the reappropriation of some fundamental instruments proper to the phenomenological method considered particularly
suitable to the use of images in theology. Subsequently, the paper will examine the advantages and limitations inherent in the approach to reality and to the contents of faith capable of enhancing the contribution of imagination, which consist in particular in the opportunity of developing a reflection which is unaffected by an excess of abstraction but open to a reconciliation between thought and action, between theology and spirituality. Finally the author offers some useful indications in order to set out the attention to images according to a biblical hermeneutic; a necessity which corresponds to the effort of post-conciliar theology to make the listening to the Word of God the heart of theological reflection.

EZIO MERONI, Don Battista Testa, prete partigiano. Formazione e azione di un presbitero ambrosiano, figlio spirituale del cardinal Schuster, 131-165

Ricercando un fruttuoso equilibrio tra micro e macro-storia, l’articolo offre un profilo biografico di Battista Testa, un presbitero ambrosiano formatosi nel Seminario di Venegono, negli anni in cui parte del corpo docente – ben rappresentato da don Gaetano Corti – prendeva posizione contro la svolta razzista del regime fascista. Ordinato nel 1940 e destinato prima alla comunità di Sesto San Giovanni, poi a quella di Cinisello Balsamo, il giovane don Battista ha intrecciato il proprio ministero con una prudente e attiva partecipazione alla Resistenza in favore della liberazione del Paese dall’occupazione tedesca e dalle ultime pretese del fascismo. Allora disposto a collaborare anche con partigiani comunisti, a partire dalle successive elezioni del 1948 li avrebbe ritrovati come avversari politici disposti a manipolare la memoria della Resistenza occultando verità scomode e minimizzando l’apporto plurale di forze diverse. Su tutte queste vicende, rilette con l’intento di superare i limiti di opposte precomprensioni ideologiche, si staglia la figura dell’arcivescovo Schuster, punto di riferimento per l’intero presbiterio diocesano e per don Battista in particolare.

In the research for a fruitful balance between micro and macro history, this article offers a biographical profile of Battista Testa, an Ambrosian priest formed at the Venegono Seminary in the years in which part of the teaching body – well represented by Fr. Gaetano Corti – took a stance against the racism of the fascist regime. Ordained in 1940 and placed first in the community of Sesto San Giovanni and then that of Cinisello Balsamo, the young Fr. Battista combined his own priestly ministry with that of a prudent and active participation in the Resistance movement in favour of the liberation of the country from German occupation and from the final fascist demands. Although at that time willing to collaborate with the communist partisans, as of the subsequent 1948 elections Fr. Battista would find the same movement a political adversary, set on manipulating the memory of the Resistance, obscuring uncomfortable truths and minimizing the multiform provision of diverse forces. Concerning all of these events, revisited with the intention of overcoming the limitations of opposing ideological misconceptions, the figure of Archbishop Schuster stands out as a reference point both for the entire diocesan clergy and in particular for Fr. Battista himself.