Martedì 19 e mercoledì 20 febbraio si è tenuto a Milano il Convegno della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale (FTIS), due giornate di approfondimento teologico, biblico e filosofico sui temi dell'escatologia cristiana.

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Anche il Seminario (che è una sede parallela della FTIS) ha voluto partecipare a questo importante momento di aggiornamento e approfondimento extra-curricolare su questioni estremamente rilevanti, a maggior ragione in questi nostri tempi dove tutta la vita quotidiana sembra essersi appiattita solo sul presente.
«La tematica escatologica è tema centrale della testimonianza ecclesiale e nodo nevralgico della riflessione teologica, in particolare nell’attuale contesto culturale, contrassegnato dall’affermazione privatistica del soggetto. Nel quadro di una riflessione antropologica fondamentale sui paradigmi contemporanei della temporalità, rimane emblematico il confronto con il rinnovato interesse per la questione escatologica da parte della teologia di fine Ottocento e inizio Novecento, dato che l’appello al compimento universale della storia inclina a dimenticare il destino individuale. La sfida teorica si gioca nella non-sovrapposizione tra l’istanza individuale e quella comunitaria universale della salvezza. Gesù Cristo è il compimento della storia di tutti, senza rinunciare alla irriducibilità della storia di ciascuno.
Nel quadro di questa problematizzazione, imprescindibile è il confronto con le immagini bibliche – in specie nella letteratura paolina – del definitivo, così come la ri-trattazione del linguaggio dogmatico sulla dottrina escatologica. Mostrare come la Scrittura feconda il dibattito storico e l’intelligenza critica è condizione per rivisitare i codici culturali e per qualificare la missione pastorale della Chiesa».
Non possiamo invece dimenticare che tutta la nostra vita è tesa ed attratta verso la Parusia, il ritorno glorioso di Cristo alla fine dei tempi (il giudizio universale di Mt 25). Questo compimento non è un tempo di “limbo” tra la morte, il giudizio personale e quello universale, ma è un’attesa illuminata dalla luce del Cristo risorto. Una grande verità che il cristiano non può fare a meno di continuare ad annunciare, a maggior ragione oggi, dove l’uomo sembra aver perso la Speranza.