All’inizio della Quaresima siamo invitati forse a riscoprire la bellezza dell’obbedienza che nasce dall’amore. In questo ci aiuta l'affresco del Botticelli (1480 – 1482, Cappella Sistina, Città del Vaticano)

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L’affresco del Botticelli rappresenta le tre tentazioni di Cristo narrate dal vangelo di Matteo. In alto a sinistra è raffigurata la prima tentazione di Gesù, quando il diavolo, coperto da un mantello nero, domanda: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane” (Mt 4, 3). Nella scena di fondo in alto al centro “sul punto più alto del tempio” il tentatore travestito da eremita chiede a Gesù: “Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù” così che una schiera di angeli sarebbe venuto a “portarlo sulle loro mani” (Mt 4, 6). Infine, in alto a destra, Cristo smaschera il tentatore che precipita sconfitto e nudo dalla rupe da dove aveva mostrato al Signore Gesù tutti i regni della terra chiedendogli di prostrarsi ai suoi piedi (Mt 4, 8 – 9). Nemmeno il tempo di scacciare via il demonio che ecco già tre angeli alle spalle di Gesù gli stanno preparando un banchetto (“degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano” Mt4, 11). Fin qui abbiamo descritto le scene di fondo dell’affresco. Ciò che si sta svolgendo davanti, nella scena
centrale, è un rito sacrificale. Numerosissimi sono i personaggi che assistono a questa pratica liturgica. Il vecchio vestito di blu si può identificare come un sacerdote che sta porgendo dei rotoli al giovane. Questo giovane è vestito di bianco, ma a ben guardare sotto la veste bianca (che indica il sacrificio) ha lo stesso abito del sacerdote. La chiave per interpretare questa scena ci viene dall’iscrizione sul fregio che recita: “TemptatioIesuChristilatorisevangelicaelegis”.Il giovane allora è proprio Cristo stesso, vittima e “sommo sacerdote”, che riceve la Legge di Mosè e dona la “nuova” Legge del Vangelo. Questa si basa sull’obbedienza al Padre, come Cristo stesso ci ha testimoniato nelle tre prove subite dopo i giorni nel deserto. Egli è stato obbediente nel senso che ha amato il Padre suo e si è sentito amato.