In una società che cura molto il vaso, ma che spesso contiene un veleno, i Candidati ricordano l’importanza di portare il loro messaggio: l’amicizia con Gesù.

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In un Duomo gremito di persone, 22 seminaristi hanno ricevuto, per ‘imposizione delle mani dell’Arcivescovo, l’Ordinazione diaconale. L’Arcivescovo si è rivolto a loro, durante l’omelia, ricordando il tesoro prezioso che da loro viene testimoniato in un mondo che cura sempre più le apparenze, che si concentra sulla bellezza del vaso, ma che spesso contiene un veleno.

Il tesoro prezioso da custodire è proprio l’amicizia con Gesù, al centro del motto scelto dai Candidati 2024. «La vocazione di tutti noi è a entrare nell’amicizia di Gesù. Si può dire che questo è l’unico scopo del Ministero ordinato: essere a servizio dell’incontro con Gesù. Perciò i servi che vogliono fare quello che il Signore comanda devono vigilare per non lasciarsi distrarre dalle troppe cose, appassionarsi di mille iniziative e impegnarsi in grandi imprese che distraggono dall’essenziale. Perciò dobbiamo evitare di dare l’immagine del diacono sempre indaffarato, sempre di fretta, sempre preoccupato di dimostrare di essere capace di fare tutto», l’Arcivescovo ha quindi richiamato all’attenzione affinché il vaso di creta non si rompa.

L’invito è stato poi a portare la gioia autentica, quella del Vangelo, in una società delle apparenze in cui, sempre più i sorrisi sono di facciata.

Non è mancato, al termine della celebrazione, un ringraziamento sentito, da parete di Mons. Delpini, alle famiglie e ai sacerdoti che hanno accompagnato i Candidati.